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Cesena

Ecosistemi domestici

Il progetto di riqualificazione di un tratto urbano della via Emilia


NUOVI PAESAGGI            #Spazi aperti   #Streetscape   #Spazi aggregativi

Introduzione

La via Emilia nel suo tratto ai margini della città è oggi il tipico paesaggio urbano della strada di grande percorrenza. Com’è possibile cambiare questa atmosfera, eliminare la sua disorganizzazione, il caos del suo non disegno, le molteplici lacerazioni del paesaggio costruito che definiscono i suoi bordi? Il progetto cerca di lavorare attorno a questo interrogativo.
Il paesaggio suburbano della strada di percorrenza veloce è trasformato nel progetto in uno spazio domestico della passeggiata, a piedi o con l’auto a velocità ridotta. Si presentano lungo la via una sequenza di micro-paesaggi locali di interazione sociale: una proliferazione di piccoli “ecosistemi” domestici ricreano in aree di dimensioni contenute e di scala umana le condizioni di comfort e qualità degli spazi interni delle abitazioni, declinati insieme ad ambiti naturali, luoghi dove la natura è sovrana e si muove e si rigenera spontaneamente.

Site Report

La via Emilia nel tratto interessato dal concorso solca un’area di prima periferia. E’ oggi il tipico paesaggio urbano della strada di grande percorrenza. Seppur recentemente sgravata di una quota parte del traffico di attraversamento la via Emilia in ingresso a Cesena rimane un luogo di prevalente pertinenza dell’automobile.
Ai margini del nastro carrabile nei pressi di alcuni ambiti locali diverse attività commerciali e di servizio producono una certa vivacità e intensità di vita collettiva. Gli spazi pubblici sono utilizzati dalle comunità locali in modo diretto e informale. Un senso di appartenenza pare emergere dai modi con cui i luoghi vengono usati, allestiti e trasformati dagli abitanti.
Il paesaggio della via Emilia è dunque oggi un mondo intermedio tra lo spazio dei flussi di attraversamento e i micro-luoghi di vita delle comunità.

Focus

La possibilità di riconvertire la strada ad un traffico locale offre l’opportunità di fare leva sulle condizioni di vita sociale e collettiva già presenti ai suoi margini per ampliare all’intera sezione stradale e al suo completo sviluppo lineare quei caratteri di paesaggio urbano familiare e civico presente in numerosi episodi lungo il tracciato.
Ma qual è l’atmosfera che è possibile realizzare in questo paesaggio senza ricondurlo a figure prestabilite provenienti da altre condizioni, quali ad esempio le strade pedonalizzate del centro storico o le greenway nei parchi? Il tratto della via Emilia ha caratteristiche proprie che, individuate, chiarificate, lavorate e organizzate conducono ad un’immagine autonoma e indipendente.
Il progetto ricerca la declinazione di un paesaggio specifico tra l’aggregazione sociale e vita all’aperto e l’attraversamento motorizzato. L’obiettivo è quello di tenere insieme logiche appartenenti a scale diverse: dalle micro condizioni naturali, alla funzionalità del nastro stradale carrabile, alla moltiplicazioni di spazi per l’aggregazione sociale.

Strategia di Progetto

Il progetto ha proceduto attraverso 3 step: l’individuazione dell’ambito di intervento; la organizzazione dello spazio della strada (identificazione dell’area carrabile, del sistema di sosta e degli spazi pedonali); la definizione dei micro-spazi domestici.

1. Individuazione dell’ambito di intervento

L’individuazione dell’area della strada come ambito rilevante è stata una prima procedura che potrebbe definirsi di tipo “fondativo”. Per consolidare la strada nella sua immagine di elemento unitario di aggregazione sociale, piazza lineare capace di accettare la vita collettiva del pedone, ma anche il passaggio vincolato e accorto dell’automobilista, è importante la sua espansione sino ai limiti fisici dei suoi bordi.
L’area d’intervento è stata puntualmente definita in relazione ad un’indagine di dettaglio sullo stato dei suoli. Si è così potuti giungere all’identificazione di aree che possono essere coinvolte nel progetto in una seconda fase: si tratta di aree adiacenti a quelle oggetto del concorso e di proprietà pubblica o di uso pubblico.

Il nuovo paesaggio della strada assume una condizione in divenire: abbracciando un’attitudine site specific tende tatticamente a cercare nuovo spazio per espandersi negli ambiti limitrofi coinvolgendoli in una riqualificazione complessiva della via Emilia. Implementando politiche urbane specifiche, l’amministrazione comunale potrà coinvolgere i soggetti privati che si affacciano sulla strada per un rinnovamento e una riqualificazione condivisa e coordinata dello spazio aperto usato collettivamente.
Di fronte alla riconfigurazione complessiva e unitaria della via è possibile che si inneschi un processo virtuoso, dove nel tempo i diversi stakeholder, inizialmente solo spettatori dell’intervento pubblico, si destino per partecipare attivamente e collaborare alla riqualificazione dello spazio aperto ad uso pubblico condividendo gli stessi obiettivi di qualità urbana, decoro e socialità voluti dall’amministrazione comunale.

2. Organizzazione dello spazio della strada

La carreggiata è stata ridotta a 2 corsie con pista ciclabile in sede propria. Al fine di rendere la strada più uniforme possibile e discreta, seppure nella sua chiara identificazione, si è trattato il nastro come un fuso. Individuati gli incroci e ampliata la carreggiata ad accettare le isole centrali per la svolta a sinistra e le aree di sosta degli autobus, il nastro d’asfalto ha assunto una sezione mutevole. Al fine di regolarizzarne il tracciato è stato inserito un sistema di cordoli in blocchi di calcestruzzo. Mutando nelle dimensioni, assorbono in una linea sinuosa le variazioni di sezione del nastro carrabile. Scolpiti poi secondo diverse linee di sagomatura hanno permesso di ricondurre le discontinuità tecniche della carreggiata (corsia di incolonnamento, soste autobus, immissioni laterali, aree di sosta lungo la carreggiata) ad un tratto uniforme.
Il trattamento di questi cordoli raccoglie in un fuso continuo la strada carrabile. Ciò garantisce la sicurezza del pedone, che individuando con precisione lo spazio delle auto può muoversi liberamente lungo la strada. Ed inoltre è resa chiara la presenza della strada come elemento caratterizzante lo spazio pubblico – una sorta di torrente i cui argini proteggono ma allo stesso tempo attraggono lo sguardo.

Il nastro d’asfalto si muove fluido lungo l’area: partendo da ovest con un andamento sinuoso esso si semplifica riducendo al minimo le curvature sino alla completa linearità verso il centro della città. Con due punti di flesso il nastro carrabile lascia ai suoi fianchi spazi liberi sia sul lato sud che sul lato nord, permettendo di sviluppare luoghi di aggregazione di fronte alle attività commerciali che si trovano su entrambi i lati della strada.
La svolta a destra è consentita ad ogni incrocio mentre si è deciso di permettere l’immissione laterale con svolta a sinistra da corsia centrale di attesa solo in corrispondenza delle vie principali. Queste misure di razionalizzazione del sistema dei flussi ha permesso di non eccedere negli allargamenti del calibro stradale a favore dell’ampiezza della porzione pedonale dell’area complessiva della via Emilia.

La semplice razionalizzazione del sistema della sosta permette infine di liberare notevoli spazi lungo la strada. Molte attività commerciali possiedono parcheggi ad uso pubblico di propria pertinenza di cui è garantita la piena funzionalità. La valorizzazione della buona dose di parcheggi presenti nelle aree limitrofe alla strada ha permesso di liberare molte aree oggi usate per il posteggio, aree del tutto sovradimensionate al momento – si tratta spesso di aree residuali dall’uso incerto e dove la presenza della sosta diviene protagonista e dominante uno spazio dalle dimensioni ben maggiori di quelle strettamente necessarie per il parcheggio delle auto funzionale alle attività presenti.

3. La definizione dei micro-spazi domestici

Come una sorta di annotazioni si aprono una serie di stanze lungo la strada: la via Emilia si popola di questi piccoli luoghi domestici. Una sorta di grande salotto pubblico, dove si trovano angoli diversi con mutevoli atmosfere.
Questa serie di micro-mondi locali, spazi domestici di quartiere, popola lo spazio pubblico dando un aspetto urbano alla strada. Questi micro-paesaggi si modulano in riferimento alla scansione di scala vasta del territorio: da ovest a est in ingresso alla città si riduce la frequenza e l’intensità degli elementi. Maggiore senso e opportunità di vita sono aggiunte nei settori più periferici; una loro rarefazione è invece prevista nel giungere verso il centro, dove la sezione stradale si riduce al compattarsi del tessuto edilizio ed è la città stessa ad offrire spunti per la vita sociale collettiva.

Gli eco-sistemi domestici reagiscono alle condizioni locali proponendo nello spazio pubblico soluzioni e luoghi il cui uso è richiamato da ciò che gli sta attorno – ad esempio di fronte ai due blocchi a corte di edilizia popolare una striscia di community garden offre agli abitanti porzioni di terreno dove coltivare le proprie piante ottenendo uno spontaneo abbellimento della città e una maggior senso di appartenenza delle comunità locali alla vita della città intera.
Una serie di pensiline uguali segnano invecei punti nevralgici lungo la strada. Nella molteplicità di interventi ed eterogeneità degli spazi il loro ripetersi produce un’immagine unitaria per l’intera area. Di altezza variabile e ingombro mutevole, esse sono gli unici manufatti di grande dimensione e sono volte a costruire relazioni di scala urbana più vasta, una sorta di landmark riconoscibili.
Gli elementi di arredo urbano, arricchiti con altri piccoli manufatti, si aggregano in alcuni punti nevralgici lungo la strada predisponendo i nuovi spazi per la vita collettiva. La vegetazione, esattamente come gli arredi e i piccoli manufatti costruiti, si dispone in maniera irregolare lungo la via collaborando a produrre un ritmo non omogeneo di fruizione degli spazi lungo la strada.

Configurazione finale

Il nuovo paesaggio della strada

Il nuovo paesaggi della via Emilia si caratterizza dal dualismo tra unitarietà e leggibilità del mondo della strada carrabile e molteplicità e variazione locale degli elementi che ne caratterizzano lo spazio pedonale. Da una parte quindi, il nastro stradale con i suoi grossi cordoli è leggibile come elemento continuo e promuove un’idea della strada non conciliante: la linea di asfalto nero con i suoi allargamenti, restringimenti e diramazioni prende lo spazio necessario ad un’efficiente gestione dei flussi di traffico, e non rinuncia a mostrare la sua durezza di paesaggio del transito e dell’attraversamento. Dall’altra parte gli ambiti laterali acquisiscono una grande vivacità per il proliferare di spazi destinati all’uso collettivo. Si moltiplicano spazi di aggregazione di natura e forme diverse, ambiti collettivi che le diverse attività presenti lungo la strada rivolgono all’esterno.
L’immagine finale della via Emilia richiama quella della strada mercato, ricca di episodi e possibilità e con un’atmosfera a tratti caotica. Insieme a questa però la presenza di oggetti ricorrenti aiuta la percezione dell’unitarietà dell’intero tratto stradale oggetto del concorso: gli arredi sono modulazioni su elementi standard aggregati diversamente; le grandi pensiline sono oggetti dalle fattezze simili articolate in modi diversi a coprire tratti della strada con necessità differenti. Oltre a questi elementi infine le aree naturali sono racchiuse in isole riconoscibili dove le diverse specie possono rigenerarsi e proliferare. A fronte di una natura comunemente irregimentata agli usi del decoro urbano, qui si è optato per un ritorno alla naturalità come tale: in ambiti chiusi è prodotto un mondo rigoglioso e quasi selvaggio dove piante di bambù, graminacee ornamentali e erbacee perenni realizzano piccoli ecosistemi di densità e altezze variabili.

Gli ecosistemi domestici

Info

Categoria: Progetto
Campo: Urban Design
Elemento: Progetto di spazi aperti

Data: 2012.01
Tipologia: Concorso di idee
Promotore: Comune di Cesena
Note:

CREDITI:
Team: Arch. Andrea De Matteis, Agr. Carlo Callari, Ing. Filippo Losi, Arch. Carolina Medici
Collaboratori: Tommaso Borghesi, Arch. Roberta Rinaldi

INFO:
Progetto di spazio aperto relativo al ridisegno di una strada di scorrimento urbano. Il progetto prevede un carreggiata centrale e pista ciclabile e spazi pedonali di aggregazione sociale ai lati.

DATI:
Lunghezza tratto stradale: 1,5 Km
Area intervento: 46.440 mq
Area di ulteriore sviluppo: 16.920 mq
Area carrabile: 15.675 mq
Area pedonale: 30.765 mq


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