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Ferrara
Il chiostro nel recinto
Ampliamento di un centro obitoriale in un complesso storico
INNESTI #Servizi pubblici #Recinti #Spazi commemorativi
Introduzione
L’attuale sede dei servizi obitoriali è una sorta di piccolo mondo racchiuso in un recinto storico lungo le grandi mura della città. È un mondo inaccessibile e privo di spazi dedicati alla celebrazione del commiato. Il progetto aggrega i nuovi spazi lungo il muro di cinta e propone un nuovo recinto all’interno, un chiostro contemporaneo, cuore centrale della Cittadella del Commiato che si aggiunge alla serie di recinti contigui o racchiusi uno nell’altro con cui la città si è costruita nel tempo. Il nuovo obitorio comunale diventerà il fulcro del recinto dei servizi obitoriali e al suo interno la camera ardente ne sarà il cuore, raccolta attorno al chiostro dove si celebrerà il commiato e prenderanno avvio i cortei funebri.
Il progetto affronta il tema chiave dell’inserimento di un nuovo tassello all’interno del sistema degli edifici racchiusi nel recinto. Tra questi acquisisce il ruolo cruciale di collegamento tra i blocchi esistenti: non si costituisce infatti come nuovo episodio, come elemento autonomo, ma si configura come un volume che ispessisce il muro di cinta e da lì si muove a collegare il blocco centrale dell’intero recinto.
Site Report
La Cittadella del Commiato si trova nel quadrante nord-est della città ed è parte del recinto complessivo dell’ex-Arcispedale Sant’Anna. Il recinto racchiude i servizi funebri municipali e manterrà la sua funzionalità come servizio alla città dopo l’attuazione di un complessivo Piano di Recupero.
Il progetto per il Nuovo Obitorio Comunale ristruttura l’insediamento complessivo della Cittadella consolidandone la struttura e il suo recinto. L’insediamento è oggi caratterizzato da una serie disomogenea di manufatti. I corpi antichi rimasti sono ai margini dell’area, aderenti al recinto in muratura. All’interno le attività si svolgono in due grandi nuovi recenti edifici gemelli in muratura che hanno integrato sui loro fronti brevi i portali originari degli manufatti precedenti.
Focus
Il nuovo obitorio comunale si insinua tra i manufatti esistenti come un elemento nuovo ma non discorde. Cerca di abitare il recinto, edificare il muro di cinta, ampliarlo a collegare gli edifici esistenti e farlo vivere accogliendo le nuove attività. Spazio generativo del progetto è poi il chiostro commemorativo, recinto nel recinto e perno centrale di tutto l’insediamento.
Lontano dall’idea di mimare i caratteri storici – magari aggiungendo un nuovo edificio in mattoni tra quelli esistenti – il progetto non si inserirà nemmeno urlando con forza la propria presenza, imponendosi come elemento eccezionale protagonista dello spazio: l’ampliamento progettato non vuole alterare i delicati e consolidati equilibri tra i volumi esistenti ma cerca di porsi tra essi proponendo una logica diversa in grado di instaurare relazioni inattese con gli edifici in mattoni che popolano oggi il recinto. E questo per non turbare gli equilibri stabili e delicatissimi dell’attuale impianto urbano, documento della sua costituzione nell’arco degli ultimi due secoli di storia.
Strategia di Progetto
La logica insediativa e l’articolazione volumetrica del progetto
Avvio del progetto è stata la ricerca di quali regole potessero essere seguite per guidare l’inserimento di nuovi volumi costruiti tra gli edifici racchiusi nel recinto storico. Acquisendo la logica a padiglioni esistente nel sito i nuovi volumi in progetto sarebbero potuti sorgere isolati, nuovi elementi puntuali aggiunti alla serie di oggetti esistenti.
L’ipotesi di nuovo padiglione nel recinto
Una soluzione alternativa può essere ricercata: le linee guida di progetto hanno imposto la concentrazione del sedime di possibile ampliamento nello spazio di contatto tra gli edifici esistenti. Nessun nuovo padiglione potrà inserirsi autonomamente tra gli altri come episodio autonomo nell’attuale logica insediativa che caratterizza il cluster del recinto della futura Cittadella del Commiato.
L’area di possibile ampliamento tra gli edifici esistenti
Il progetto di ampliamento si costituisce con una logica diversa: non è un addizione al sistema degli edifici, come non è il diretto ampliamento di uno di essi, ma è l’edificazione del recinto l’obiettivo. E’ il muro di cinta, reperto originario che tiene insieme i diversi episodi, che si consolida, solidifica acquisendo spessore e volume. Si realizza una piastra continua ad un piano aderente al muro e a colmare la distanza con l’edificio centrale. Essa coinvolge inoltre gli edifici esistenti posti sul confine sud, già episodi appartenenti a questa logica di edificazione del recinto.
L’edificazione del recinto
Il volume complessivo subisce delle operazioni di articolazione volumetrica orientate a definire spazi specifici e soluzioni speciali nei punti di contatto con gli edifici esistenti. In primo luogo in corrispondenza con il fronte sud dell’edificio esistente a cui l’ampliamento si attacca il volume si innalza andando a prenderne la stessa altezza così da gestire la discontinuità e rendere l’ampliamento quanto più organico al sistema esistente. In secondo luogo il sedime complessivo del nuovo edificio si definisce secondo l’orientamento principale del recinto. Il volume accoglie poi un vuoto centrale, lo spazio del Chiostro commemorativo, spazio all’aperto di diretta pertinenza della Camera Ardente dove avviene il rito del commiato ed inizia il corteo funebre.
L’iniziale articolazione volumetrica
Infine ulteriori operazioni di dettaglio affinano la composizione volumetrica complessiva: verso il Chiostro un ulteriore piccolo volume si attacca al corpo di due piani aderente all’edificio esistente per sottolineare la centralità dello spazio aperto per la commemorazione; una piccola piegatura compare in parte della facciata di due piani del volume addossato all’edificio esistente così da alleggerirne la sagoma complessiva.
La composizione volumetrica complessiva
In conclusione, il volume finale così lavorato esibisce in dettaglio l’idea della continuità del muro di cinta: nel volume si ritrovano le linee di un muro strutturale che gira su se stesso e offre gli appoggi per i volumi costruiti contenuti all’interno. Da questi poi emergono lucernari che portano luce agli spazi di lavoro a seconda delle necessità.
La continuità del muro strutturale del nuovo obitorio
Configurazione finale
1. La definizione del sito
Il Nuovo Obitorio Comunale si configura come ponte di collegamento tra i padiglioni esistenti. Le attività dei diversi enti insediati mantengono una razionalità d’uso dei propri spazi esterni, dei flussi di accesso e fruizione, nonché degli spazi e flussi interni tra gli edifici del Nuovo Obitorio Comunale.
L’obitorio definisce un legame privilegiato tra il margine sud dove occupa gli spazi degli edifici esistenti lungo il muro e l’edificio centrale sede delle municipalizzate comunali per i servizi funebri. E’ confermata una sorta di suddivisione nord-sud dell’area ricalcando l’asse di riferimento principale di tutto il recinto. Attraverso il portale d’ingresso principale si giunge al viale alberato interno tra i due grandi blocchi che percorre l’intera area da nord a sud. Lungo il viale si trovano le attività pubbliche e di rappresentanza. Alla fine del viale nella parte sud del sito si trova il Nuovo Obitorio Comunale suddiviso in: un blocco pubblico di ingresso e di servizio; un cuore centrale per la Camera Ardente affacciata sul Chiostro Commemorativo; una parte prettamente medico-legale costituita dal Deposito di osservazione e dal vero e proprio Obitorio con le varie sale di intervento, analisi e ricomposizione del defunto.
Gli spazi aperti del recinto sono trattati in modo unitario, i diversi usi coesistono nella sicurezza di direzioni definite e flussi chiari tra le varie utenze. E’ ricercato un senso complessivo di continuità dello spazio aperto, come unico giardino pavimentato in cubetti di porfido sotto una piantagione di aceri rossi.
Una matrice regolare ordina l’impianto dei nuovi alberi orientandosi secondo l’asse nord-sud di riferimento e colonizzando il sito come una sorta di piantagione. Dall’interno la piantumazione si espande esternamente nell’area dei parcheggi pubblici nell’angolo sud-est: contenuta nelle mura del recinto storico della Cittadella la piantumazione ne fuoriesce dichiarando la propria apertura alla città.
La matrice principale della piantumazione si infittisce in un quadrante, raddoppiando il suo passo, a definire un nuovo mondo, il Chiostro commemorativo. E’ realizzato un nuovo piccolo giardino degli aranci, richiamo dei giardini pensili degli aranci del Castello Estense. La volontà è stata quella di evocare un paesaggio fortemente radicato nella cultura Ferrarese.
Una serie di elementi puntuali e discreti sono stati utilizzati per definire direzioni e ambiti nel complessivo unitario spazio aperto. Alcune piattaforme si innalzano dal suolo di 15 cm realizzando spazi privilegiati; sedute lineari in blocchi di pietra sono poggiate sul suolo uniforme offrendo spazi di sosta, ma segnando anche direzioni e racchiudendo piccoli altri spazi di aggregazione.
2. Il Nuovo Obitorio Comunale
Il Nuovo Obitorio Comunale è suddiviso in tre parti principali: due sono accolte nel volume a piastra ad un piano che estrude il muro di cinta e coinvolge gli edifici esistenti lungo il margine sud del recinto; la terza è concentrata nel volume a due piani posto in continuità con l’edifico esistente in mezzo alla Cittadella.
In particolare le attività si organizzano in cinque realtà principali collegate tra loro. La Camera Ardente con il suo Chiostro è posta centralmente a tutto il sistema ed è anticipata dagli uffici e altri spazi più pubblici di servizio e multifunzionali localizzati nel volume a due piani di ingresso. Lungo il margine sud l’edificio a piastra accoglie nell’angolo ovest il Deposito di Osservazione e subito a seguire verso est il vero e proprio Obitorio, spazio medico-legale, che è posto in contatto diretto con la Camera Ardente attraverso il locale di ricomposizione del defunto.
L’ingresso pubblico al Nuovo Obitorio Comunale avviene lungo il viale alberato di accesso alla Cittadella verso cui si apre una vetrata a tutta altezza che separa il nuovo volume a due piani dall’esistente edificio in mattoni. Attraverso la vetrata si accede a piano terra ad un vano informativo di servizio che anticipa la Camera Ardente ed è integrato da uno spazio di ristoro. Da qui le scale e l’ascensore portano al piano superiore dove sono localizzati due uffici e una sala polifunzionale che si affaccia attraverso un piccolo balcone sul Chiostro commemorativo. Al piano interrato si trovano depositi e vani tecnici necessari agli impianti.
La Camera Ardente funge da anello di snodo tra le attività più pubbliche che ne fanno da supporto e le attività eminentemente tecnico-sanitarie del vero e proprio obitorio. Organizzata come un’unica grande sala prende una forma ad “L” a delimitare il Chiostro. Caratterizzata da un’atmosfera di pace e distacco, è finita con una pavimentazione in travertino che continua all’esterno rivestendo il pavimento e il muro di recinzione del Chiostro e che risalta internamente tra le pareti e i soffitti bianchi, i pilastri e i setti portanti in cemento armato a vista, liscio, dal trattamento uniforme e dal tono chiaro. Nella sala sono predisposti cinque spazi per l’ultimo saluto ai defunti: separati in modo leggero e flessibile da tendaggi gli spazi offrono la necessaria intimità ai riti, ma anche l’opportunità di un uso più flessibile dello spazio permettendo celebrazioni più ufficiali che possono occupare l’intera sala ospitando sino a oltre 100 persone. Attraverso la vetrata continua completamente apribile il feretro può essere trasportato nel Chiostro ed essere caricato sul carro funebre per il corteo che inizia il suo cammino di ultimo saluto prima della sepoltura in questo spazio aperto di raccoglimento tra gli alberi di arancio.
Oltre a questi spazi per le celebrazioni del commiato la sala offre uno spazio di servizio alla persona e uno spazio più chiuso e raccolto dedicato al culto: situato nel limite est del corpo a “L” è completamento racchiuso da pareti perimetrali e illuminato dall’alto da un lucernario che convoglia all’interno la luce del pomeriggio.
Con ingresso separato e autonomo l’Obitorio e il Deposito di Osservazione si distaccano dalla Camera Ardente per una maggiore flessibilità d’uso. Pur funzionando autonomamente questa parte più tecnica si interfaccia con il sistema degli spazi per le celebrazioni attraverso un ampio vano di passaggio centrale al sistema che apre un varco verso la Camera Ardente e si trova lungo un corridoio distributivo su cui affaccia anche il locale di ricomposizione del defunto. Punto nevralgico del sistema delle connessioni e dei flussi questo spazio permette di garantire la completa e autonoma funzionalità delle parti con cui è costituito l’articolato programma del Nuovo Obitorio Comunale ma anche la loro completa integrazione.
Il Deposito di Osservazione accoglie a piano terra i due vani di osservazione salme mentre ricava nel piano interrato gli spazi per le celle frigorifere. Il piano interrato è raggiungibile con un porta-lettighe per le salme che è utilizzabile anche come montacarichi per accedere ai depositi e vani tecnici localizzati negli altri spazi del piano interrato che occupa il sottosuolo dell’angolo sud-ovest di possibile ampliamento.
Dai vani di osservazione il personale tecnico e le salme accedono direttamente all’Obitorio nella sequenza di: sala autoptica, laboratorio e stanza medico/magistrato. La salma è condotta poi al locale di ricomposizione da cui è prelevata per essere portata alla Camera Ardente sul Chiostro.
Verso est, dopo la sala di ricomposizione e il vano di passaggio verso la Camera Ardente, sono localizzati in sequenza altri spazi tecnici e di servizio (deposito dei reperti clinici, spogliatoi, servizi, locale di riposo addetti, ufficio, rispostigli, lavanderia, deposito rifiuti). All’estremo est infine, il sistema si conclude con un vano per il deposito rifiuti e il mantenimento dello spazio per il lavaggio delle autovetture.
Info
Categoria: Progettazione edilizia
Campo: Building design
Elemento: Progetto di ampliamento
Data: 2012.05
Tipologia: Concorso di progettazione
Promotore: Comune di Ferrara
Note: –
CREDITI
Gruppo di progettazione: Arch. Andrea De Matteis, Arch. Giovani Milani, Studio Tecnico Ronzoni e Associati (impianti), Ing. Giorgio Maria Vismara (strutture),
Consulenti: Agr. Carlo Callari
Collaboratori: Arch. Roberta Rinaldi
INFO
Progetto di ampliamento della sede obitoriale comunale. Nel recinto di edifici storici è inserito un nuovo volume di connessione tra i corpi esistenti.
DATI
Superficie territoriale del recinto 8.570 mq
Superficie coperta edifici del recinto 3.495 mq
di cui nuovi edifici 700 mq
Superficie lorda di pavimento Nuovo Obitorio 1.315 mq