Competition Project
Società Etruria Immobili srl
Grosseto (IT)
2005.09
In un quartiere misto produttivo/residenziale un nuovo blocco abitativo sostituisce un capannone industriale. Il progetto propone un modello ibrido: definisce una massa compatta e una scala complessiva dell’edificio simile ai blocchi industriali ma garantisce una elevata qualità abitativa grazie ai patii e all’articolato sistema di distribuzione. Immesso in un quartiere misto il nuovo edifico cerca in sé stesso affacci e spazi collettivi di socialità.
Team: Arch. Andrea De Matteis, Arch. Marco Civardi, Arch. Francesco Di Pierro
Collaboratori: Maddalena Barabaschi, Anna Tiù Radice
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INTRO
Il progetto definisce un nuovo edificio residenziale che si immette in un tessuto misto di capannoni industriali ed edifici residenziali colmando la frattura che si apre dalla rimozione di un esistente manufatto produttivo. Il progetto lavora all’idea di un grande blocco che risponde alle presenti relazioni di scala urbana del quartiere misto industriale/residenziale e, attraverso operazioni di scavo ed erosione, costituisce unità abitative con un tessuto denso e articolato di spazi aperti.
- Vista del modello
FOCUS
L’obiettivo del progetto è stato quello di lavorare con attenzione alla trama del tessuto urbano, con le sue grandi presenze e i suoi salti di scala, e, allo stesso tempo, di garantire adeguata vivibilità degli spazi domestici.
La casa a patio è la tipologia capace di unire densità edilizia e una buona articolazione di spazi aperti privati in un’area che non offre condizioni ambientali verso cui rivolgersi. Essa trova la sua ragion d’essere proprio nel continuo intreccio tra lo spazio aperto privato e i vari livelli di spazio collettivo: garantendo diversi gradi di privacy e occasioni di interazione sociale amplia le libertà dei fruitori dello spazio architettonico.
- Generazione del blocco nel tessuto misto
DATI
Slp: 1967,4 mq
Volume: 6493,4 mc
Numero unità: 30
Spazi aperti privati: 218,4 mq
Spazi aperti collettivi: 831,81 mq
Spazi interrati a box: 448,2 mq
Spazi interrati a cantina: 174,3 mq
Spazi interrati tecnico/servizio: 455,7 mq
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REPORT
Il blocco
Il manufatto si presenta come un blocco monolitico, di grana cementizia, risultato delle operazioni di scavo effettuate per ricavare spazi aperti, attraversamenti, percorsi: il vuoto penetra nel blocco e lo modella creando spazi collettivi e privati.
Il senso della massa è esaltato dalla presenza in facciata di elementi leggeri: brise-soleil, tubolari metallici e lastre di vetro, chiudono e schermano i vuoti e, quasi come fossero “superfetazioni”, si aggrappano all’edificio.
Il disegno delle aperture, dall’apparenza casuale, riflette la molteplicità delle soluzioni tipologiche delle abitazioni e, rifiutando ogni consuetudine gerarchica nell’organizzazione delle facciate, trova la sua ragione sintattica in relazione alle sole spazialità interne degli alloggi.
- Pianta piano terra
- Pianta copertura
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L’articolazione tipologica
L’approccio modulare, sviluppato a partire da quattro moduli di base (m. 5×5; 5×7,5; 5×10; 5×15), grazie alla molteplicità delle tipologie e alla ricchezza delle modalità aggregative, da’ vita a un organismo complesso, a un tessuto edilizio fortemente caratterizzato sia sul piano morfologico che sul piano della fruizione dello spazio architettonico.
I tagli dimensionali delle unità abitative variano da un minimo di Slp di circa 40 mq a un massimo di 114 mq. I complessivi trenta alloggi previsti sono disposti in modo da utilizzare l’intero lotto a disposizione. Tuttavia, è stata prestata attenzione nel garantire alle abitazioni il doppio affaccio; solo alcuni piccoli alloggi hanno il mono-affaccio, in ogni caso mai orientato a Nord. Lo stesso trattamento delle aperture degli alloggi mira a conferire allo spazio residenziale varie percezioni sia dell’esterno che dell’interno: i tagli di luce, le vetrate a tutta altezza, le piccole e le grandi bucature non si limitano a rispondere ad esigenze igienico-funzionali, o esclusivamente a partecipare al disegno di facciata, bensì moltiplicano le vedute e aprono l’abitazione a scorci prospettici inusuali e fortemente caratterizzanti. L’idea aggregativa di base e la varietà delle tipologie producono una elevata flessibilità delle soluzioni distributive garantendo la presenza di utenze differenziate e una buona adattabilità alle indicazioni di mercato.
- Incastro dei livelli
Dalle soluzioni tipologiche standard (bilocale e trilocale + servizi) sono state operate numerose varianti: si passa da alloggi su un unico livello ad alloggi duplex, da bilocali a “C” o a “L” a unità dalla morfologia irregolare, da alloggi con patio a soluzioni con maggiori affacci su strada, da soluzioni con giardino al piano terra ad altre con terrazzi e logge, da unità con accesso diretto e indipendente ad altre distribuite da ballatoi o ponti sospesi.
- Articolazione delle unità
In termini distributivi, le ampie zone giorno, risolte spesso prevedendo angolo cottura, pranzo e soggiorno in un unico ambiente, testimoniano la volontà di privilegiare la dimensione collettiva, famigliare dell’alloggio. Inoltre, optando per tagli medio-piccoli, abbiamo volutamente dotato gli alloggi di spazi accessori, quali cabine armadio, doppi servizi e generosi spazi aperti, in grado di accrescere qualitativamente lo standard abitativo.
Gli spazi domestici assumono così una dimensione adeguata alle mutate esigenze d’uso e flessibile a una fruibilità estesa e innovativa.
- Diverse soluzioni tipologiche
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Il rapporto spazio pubblico – spazio privato
Gli spazi aperti privati sono patii, terrazzi, logge, verande. Questi hanno un ruolo determinante nel delicato rapporto tra spazio privato e spazio pubblico: la costruzione di relazioni significative tra lo spazio individuale e i vari livelli di spazio collettivo, oltre a conferire riconoscibilità e varietà al luogo, crea differenti livelli d’interesse e garantisce diversi gradi d’uso dello spazio abitabile. Questi spazi aperti si aprono così all’esterno e offrono all’utente uno spazio fisico che amplia la spazialità interna e consente nuove possibilità di contatto con l’ambiente esterno: entrando in relazione con gli spazi collettivi, creano maggiori fruibilità e possibilità di contatti e relazioni sociali.
- Spazi aperti privati e collettivi
L’articolazione di costruito e non costruito permette la completa fruibilità del lotto: passando dalla strada all’interno del complesso si è immersi in un susseguirsi di corti, passaggi coperti, percorsi aerei, gallerie. Si tratta di attestare la continuità urbana, di conferire profondità all’edificio, di pensarlo in termini di rapporto con l’esterno e di percorsi residenziali, di passaggi e mediazioni tra ambito privato e ambito pubblico.
Gli accessi da strada agli spazi semipubblici interni avvengono per mezzo di rampe e scale che, se in termini fisici realizzano la mediazione tra spazio pubblico e spazio semiprivato, in termini funzionali consentono di superare il dislivello di 80 cm realizzato tra strada e spazi interni, al fine di alzare la vista degli alloggi ai piani terra (garantendo un giusto grado di privacy), di poter riportare sulla soletta di copertura del piano interrato uno strato di terra di coltura necessaria al trattamento a verde di alcuni spazi, e di poter realizzare aerazione e illuminazione del piano interrato.
- Viste degli spazi collettivi interni al blocco
Scale metalliche e ascensori vitrei portano ai livelli superiori, caratterizzati da percorsi leggeri che si insinuano le cellule abitative, percorsi che comprimendosi e dilatandosi creano affacci multipli e viste inaspettate, percorsi che, liberandosi dalla consueta condizione di spazi serventi, meramente funzionali, diventano spazi comuni, all’aperto, spazi di socializzazione, luoghi in cui incontrarsi, scambiare due parole o semplicemente fermarsi a guardare cosa succede in basso.
Giardini, patii e terrazzi privati, insieme agli spazi verdi semipubblici al piano terra, al solarium in copertura e all’insieme dei percorsi distributivi collettivi fanno parte del complessivo disegno degli spazi aperti e concretizzano una fitta e stimolante trama di rapporti di vicinato che si esplicano in un intreccio continuo di momenti di privacy e relazione.
Si tratta perciò, di una qualità abitativa che non scaturisce solo da un’attenzione per l’interno, ma che approfondisce il rapporto con il contesto, con l’ambiente urbano, attraverso l’organizzazione dello spazio abitativo pubblico, semipubblico o di mediazione, esterno all’alloggio. L’obiettivo è quello di dimostrare che il calibrato equilibrio tra spazio costruito e spazio aperto si configura come elemento importante nell’aggiungere qualità al progetto residenziale.
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Aspetti costruttivi
L’aggregazione modulare delle cellule abitative porta a definire un blocco residenziale dalla morfologia scatolare. Ciò è risolvibile, in termini costruttivi, con un telaio strutturale trave-pilastro dal passo regolare. Gli aggetti di maggior entità trovano nell’utilizzo di putrelle di acciaio o di travi in spessore di parete, soluzioni relativamente semplici ed economiche. Allo stesso modo, è lecito pensare che il telaio strutturale elementare possa essere realizzato anche attraverso l’utilizzo di sistemi innovativi in ambito residenziale, quali metodologie di prefabbricazione industriale di elementi in calcestruzzo.
Per quanto concerne la realizzazione del piano interrato (progettato conservando una pur minima parte di superficie drenante e adibito a box e cantine di pertinenza degli alloggi), data la presenza degli edifici contigui, adeguate opere di sottomurazione potranno garantire la corretta esecuzione del manufatto edilizio.
- Sezione 2
- Sezione 3
- Sezione 4
- Prospetto est
- Prospetto ovest
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